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Piazzetta Simone Martini, 4 – 50026 San Casciano V.P. (Firenze)

Madonna con Bambino e i Santi Lucia, Bartolomeo, Pietro Martire e Caterina d’Alessandria

L’opera attribuita al pistoiese Fra’ Paolino,  domenicano e allievo di Fra’ Bartolomeo, ritrae la Madonna in trono con il bambino Gesù proteso verso Santa Caterina d’Alessandria (riconoscibile per la presenza della ruota dentata, strumento del suo martirio). Gesù le porge un anello dorato simbolo del matrimonio mistico.

Quest’opera di carattere fortemente religioso, presenta una struttura classica infatti la scena centrale è coronata dai santi: Lucia, Bartolomeo, San Pietro Martire (santo domenicano che si può riconoscere per la spada conficcata nel collo) e Santa Caterina.

Il dipinto si differenzia dalle opere del secolo precedente per lo sfondo, non più dorato, ma paesaggistico.

Tuttavia non si discosta totalmente dalla tradizione quattrocentesca poiché presenta elementi dorati come lo schienale del trono e i drappi laterali.

L’opera è databile 1518 grazie alla data sulla candelabra della cornice, realizzata appositamente per il dipinto dallo stesso autore.

BIOGRAFIA DI FRA’ PAOLINO DA PISTOIA
(Paolo di Bernardino del Signoraccio:Pistoia 1488-Pistoia 1547(?))

Si forma alla bottega del padre Bernardino del Signoraccio nella cui opera sono forti le influenze peruginesche che inevitabilmente si ripercuotono nella fase giovanile della pittura di Paolo, oltre a quelle del pistoiese Gerino Gerini e del Sollazzino.

Ben presto, forse attorno al 1503, Paolo di Bernardino entra nell’ordine domenicano nel convento di San Domenico a Pistoia, ufficialmente rivolto verso le idee savonaroliane è strettamente collegato al Convento di San Marco in Firenze.

Nel 1509 Fra’ Paolino è a Firenze alla ” Bottega di San Marco ” guidata da Fra’ Bartolomeo dove rimane affascinato dalla pittura classicheggiante del maestro che interpreta con sensibilità personale.

Alla morte di Fra’ Bartolomeo (1517) la prestigiosa bottega conventuale viene condotta da Fra’ Paolino, che eredita anche tutto il materiale, dai disegni ai cartoni che utilizzerà in tutta la sua carriera interpretandoli però con sensibilità personale. Qui entra in contatto con i fratelli Della Robbia, soprattutto Andrea, anch’egli seguace di Savonarola.

Del 1525 è l’Annunciazione della Collegiata di San Casciano, quella per la Santissima Annunziata di Vinci e la Sacra Conversazione in Santa Maria del Sasso a Bibbiena.

Nel 1526 la sua bottega lascia Firenze per stabilirsi definitivamente a Pistoia nel convento di San Domenico; non si conoscono i motivi di questo spostamento, ma la sua produttività non decresce. Gli anni 40 saranno particolarmente duri per i domenicani: Cosimo I de’ Medici attacca il pensiero savonaroliano e scaccia i frati da San Marco, la bottega conventuale di Pistoia cessa di esistere con la morte di Fra’ Paolino e il gusto pittorico cambia radicalmente con l’arrivo del veronese Sebastiano Vini.

La tradizione di Fra’ Paolino e Fra Bartolomeo viene portata avanti ancora per poco da una singolare figura di suona pittrice: Suor Plautina Nelli.